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Tetti spesa strutture private, audizione in quarta Ccp

19 settembre 2019, 17:04

Ascoltati Cannizzaro e Basentini, rispettivamente presidente e vice presidente della Cicas Sanità privata – Basilicata. Audizione anche dell’Aci Sociale di Basilicata, relativamente alle strutture residenziali per anziani del Materano

© 2013 - Un momento dei lavori

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(ACR) - La delibera di Giunta regionale relativa ai tetti di spesa per le strutture private accreditate per la specialistica ambulatoriale, anni 2019 e 2020, al centro dei lavori della quarta Commissione consiliare, presieduta da Massimo Zullino (Lega).

Sull’argomento sono stati auditi Michele Cannizzaro e Vincenzo Basentini, rispettivamente presidente e vice presidente della Cicas Sanità privata - Basilicata.

Come noto, le delibere di assegnazione dei tetti di spese alle strutture private accreditate ex art. 25 degli anni 2015-2016-2017 sono state tutte annullate con sentenza del Tar Basilicata passate in giudicato. Ugualmente sono state annullate le delibere, impugnate dalle associazioni di categoria, per i tetti di spesa del 2018. “Il rischio concreto - ha evidenziato Cannizzaro -, è che ci siano nuovi provvedimenti di accoglimento dei ricorsi e annullamento dei provvedimenti impugnati da parte del Tar, con conseguente prolungamento del vuoto deliberativo in materia di tetti di spesa anche per gli anni 2018 e 2019”.
Per questo motivo Cannizzaro ha proposto la convocazione “con urgenza di un tavolo tecnico al fine di valutare la revoca in autotutela della delibera di Giunta n.432 e l’adozione di una disciplina transitoria che consenta di arrivare a fine anno, con l’impegno di convocare un tavolo tecnico per la definizione dei criteri di assegnazione dei tetti di spesa per le strutture, così come auspicato anche dalle aziende sanitarie nell’ultimo incontro. Negli ultimi cinque anni - ha spiegato - la Giunta precedente non ha mai ritenuto di fare consultazioni con gli operatori del settore e, nonostante gli annullamenti del Tar, ha continuato a deliberare atti illegittimi costringendoci ad adire il Tribunale amministrativo e ad esborsi economici per pagare avvocati. Le delibere dal 2015 al 2017 sono state tutte annullate. Questa commissione ha consigliato la revoca ma la nuova Giunta ha proceduto a deliberare la 432, anche essa illegittima e che ci accingiamo ad impugnare. Abbiamo sollecitato un incontro con il dipartimento Sanità ma non è stato ancora organizzato”. Cannizzaro ha, poi, chiesto alla Commissione di farsi portavoce delle istanze della categoria sottolineando altre criticità nel settore della sanità privata: necessario, per Cannizzaro, intervenire affinché sia rispettata la norma che prevede anche per i medici specializzati delle strutture accreditate l’assegnazione dei ricettari del servizio nazionale. "Abbiamo sollecitato i direttori delle aziende sanitarie a rifornire i ricettari ai dottori che ne avevano fatto richiesta ma non c’è stata risposta. Ciò comporta disparità tra professionisti del settore pubblico e quello privato”.

“Veniamo – ha continuato Cannizzaro - da cinque anni di vessazioni continue da parte del dipartimento Salute e ci auguriamo che il nuovo corso della politica regionale possa eliminare queste criticità. Fino ad oggi, tutte le strutture accreditate sono state viste come usurpatrici, corpo estraneo, strutture che pensano solo a guadagnare soldi ma il piano normativo prevede l’integrazione totale tra pubblico e privato. Le strutture private, inoltre, potrebbero essere determinanti per l’abbattimento delle liste di attesa offrendo qualità di servizi e garantendo circa 700 posti di lavoro”.
Cannizzaro ha aggiunto che il costo delle prestazioni nelle strutture sanitarie è inferiore rispetto a quello delle strutture pubbliche ed ha sollecitato verifiche riguardo ai “soldi risparmiati in conseguenza della chiusura della clinica Luccioni”. Controlli andrebbero fatti, secondo Cannizzaro, anche sulla possibilità di “ricoveri inappropriati”. In aggiunta, ha evidenziato la necessità di adeguare le tariffe per le strutture ex art 25 e di controllare l’abusivismo presente in regione per quanto riguarda il settore della riabilitazione. Cannizzaro ha, poi, invitato a promuovere lo stanziamento di maggiori risorse per la prevenzione e cura della dislessia e delle patologie muscolo scheletriche.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Bellettieri, Trerotola, Quarto, Perrino, Cifarelli e Acito che hanno ringraziato Cannizzaro per la precisa illustrazione delle criticità del servizio sanitario regionale e hanno chiesto al presidente Zullino la convocazione in audizione dell’assessore regionale alla salute della persona per approfondire la tematica.

Basentini si è soffermato sulle prestazioni di nefrologia e dialisi evidenziando l’esigenza di “eliminare i tetti di spesa per le prestazioni salvavita” e ha richiamato i precedenti pareri adottati in merito dalla quarta Commissione consiliare “con i quali – ha precisato - si sottolineava l’esigenza che vengano garantite le prestazioni salvavita che non possono essere oggetto di limiti legati ai tetti di spesa”. "Rappresento l’unica struttura di dialisi in Basilicata che eroga prestazioni salvavita – ha precisato Basentini -. In nessun modo posso rifiutarmi di mandare via i pazienti. Ho una struttura decentrata a Policoro per permettere anche ai turisti dializzati di avere cura e assistenza ma non ho preso mai compensi perché non ho tetti di spesa in quell'area. Eppure ho il problema di pagare la necessaria strumentazione, il personale e il materiale. Se si garantisse a noi la possibilità di offrire il servizio per una percentuale più alta la sanità pubblica ne risparmierebbe. In Basilicata ci sono 486 dializzati, a ciascuno di loro servono 13 prestazioni al mese. La Regione potrebbe risparmiare intorno ai 30 milioni”. Anche Basentini ha auspicato un nuovo corso nei rapporti con le istituzioni. 

Successivamente la Commissione ha audito il coordinatore dell’Aci Sociale di Basilicata, Giuseppe Salluce relativamente alla mancata applicazione da parte dell’Azienda sanitaria del Materano delle provvidenze previste dalla legge di stabilità del 2018 per quanto concerne l’assistenza alle persone anziane nelle strutture residenziali.

"Denunciamo la mancata applicazione delle provvidenze da parte dell'Azienda Sanitaria di Matera – ha esordito Salluce -. La struttura del Brancaccio, come noto, offre una risposta in ordine residenziale e assistenziale a oltre cento cittadini. Il finanziamento non dato grava solo sulla struttura e nonostante le sollecitazioni nulla è cambiato. La gestione della struttura residenziale è costretta a gravare sulla retta e mette in pericolo la sopravvivenza del servizio".

“Abbiamo sollecitato l'Alleanza delle cooperative per dare attenzione alla  situazione. Stiamo parlando di assistenza agli anziani in strutture socio assistenziali. Il Brancaccio è l'unica realtà sul territorio del Materano”. Lo ha detto il presidente della cooperativa che gestisce la struttura, Michele Plati spiegando che con le disposizioni del 2018 in materia di assistenza alle persone anziane nelle strutture residenziali “coloro che hanno un’autorizzazione comunale possono usufruire del 20 per cento di contributo che va dai 18 ai 22 euro” ma una volta scaduta la convenzione “il 30 giugno 2018, fermo restando l’autorizzazione, non è stato rinnovato il contratto”. “A luglio 2019 – ha aggiunto - la Asm ha fatto il bando per una manifestazione di interesse ma anche quella procedura è ferma”. Plati ha suggerito, poi, alla Commissione di promuovere l’approvazione di una norma interpretativa che faccia chiarezza su quanto necessario per poter riattivare la convenzione e di conseguenza i contributi per garantire il servizio”.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Perrino, Quarto e Cifarelli che hanno concordato sulla necessità di una norma interpretativa della legge. “Utile verificare – ha detto Cifarelli - chi tra le due Aziende sanitarie, quella di Potenza e quella di Matera, ha operato bene rispetto alle disposizioni dettate dalla finanziaria 2018”.

Presenti ai lavori della Commissione oltre al presidente Zullino (Lega), i consiglieri Vizziello (Fdi), Baldassarre (Idea), Acito e Bellettieri (Fi), Quarto (Bp), Aliandro (Lega), Perrino (M5s), Trerotola (Pl), Cifarelli (Pd), Pittella (Ab).

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