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Petrolio, CS: “Si socializzi il tema”

25 settembre 2019, 15:57

I consiglieri Pittella, Braia, Polese, Cifarelli e Trerotola hanno incontrato la stampa e sollecitato "un dibattito serio in Consiglio sulle politiche estrattive e sui progetti che il governo regionale vuole porre in essere"

© 2013 - 25.9.2019_conferenza stampa

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(ACR) - “Sulle politiche estrattive in Basilicata il governo Bardi non ha una strategia ed il rischio è che dopo il 26 ottobre, data di scadenza della concessione Val d’Agri, si andrà in proroga senza alcuna rinegoziazione, cosa che inevitabilmente indebolirà il potere contrattuale del governo regionale con le compagnie petrolifere”.

Lo ha detto il consigliere regionale, Marcello Pittella (Avanti Basilicata) , introducendo la conferenza stampa sul tema ‘petrolio’ convocata insieme al collega Luca Braia, a Roberto Cifarelli e Mario Polese (Comunità Democratiche – Partito democratico) e a Carlo Trerotola (Prospettive Lucane)”, che si è svolta presso la sala riunioni al secondo piano del palazzo del Consiglio regionale.

“Rispetto al rapporto con le compagnie petrolifere – ha detto Pittella – esiste nel metodo la volontà, da parte del governo regionale, di aprire una socializzazione su questo tema con la minoranza e la società civile? Siamo in grado di negoziare il gas ottenuto con Total? Avevamo una ipotesi di negoziato che ci aveva portato a chiedere alla Fondazione Mattei uno studio sul fondo sovrano da utilizzare per i nostri giovani. Avevamo una idea di rigore ma costruttivo nei rapporti con le compagnie e non abbiamo esitato, di fronte agli sversamenti, a chiudere il Centro oli e a citare la compagnia per danni. Il motivo di questa conferenza stampa è che vorremmo spoliticizzare la vicenda petrolio. E’ un tema che interessa l’intera nostra comunità e vorremmo poter dare il nostro contributo di idee a partire dall’attuazione della legge 15 del 2018 sulla decarbonizzazione. Siamo preoccupati per la assenza delle linee strategiche da parte del governo regionale e degli annunci improvvisati”.

Stessa preoccupazione da parte del capogruppo del Pd Roberto Cifarelli. “La maggioranza – ha detto – continua a declinare verbi al futuro ed il presidente Bardi non interviene mai in nessuna discussione anche quando è presente. La prima scadenza è quella della concessione Eni e se nessuno se ne occuperà si andrà in proroga con meno forza negoziale. La stessa cosa accadrà con Total. Nelle linee programmatiche –ha aggiunto – il presidente aveva parlato di petrolio come una risorsa ma in assenza di un piano strategico non è dato da sapere come vuole utilizzare questa risorsa per la Basilicata. Quale è la strategia che si vuole adottare per far uscire la nostra regione e lo stesso bilancio dell’Ente dalla dipendenza dal petrolio? I fondi delle royalties sono stati utilizzati molte volte per la spesa corrente per far fronte ai tagli continui che venivano dal governo nazionale.
Le idee noi le abbiamo ma è il governo scelto dalla comunità che deve dire cosa vuole fare con le royalties e se vuole portare avanti il tema della decarbonizzazione. Ora è il momento di dare ai giovani occasioni per non lasciare la nostra terra”. Cifarelli ha parlato della “possibilità di utilizzare le risorse per un ‘reddito di opportunità’, un tesoretto da consegnare ai giovani per studiare, fare master, mettere su una impresa e la stessa famiglia. Ma anche della necessità di avviare progetti a partire dalle scuole primarie affinchè quei bambini diventino giovani all’avanguardia in Europa. Il tempo del farò – ha concluso – è finito. La maggioranza ci dica cosa vuole fare e dove vuole portare la nostra regione. La vera strategia di sviluppo deve essere orientata sui cambiamenti climatici, lo sciopero dei ragazzi di tutto il mondo guidati da Greta non può lasciare nessuno indifferente”.

Sulla richiesta di danni all’Eni è tornato il consigliere Luca Braia. “Abbiamo compreso che questo governo – ha detto – non vuole proseguire le vie legali con la compagnia, dopo la ratifica di una transazione il cui iter aveva superato la congruità delle parti, stabilendo a circa 40 milioni di euro euro il danno di immagine arrecato alla Regione con lo sversamento che causò la chiusura del Centro Oli e una comunicazione mediatica dannosa. Il 26 ottobre prossimo scadranno i termini di validità delle compensazioni ambientali, perdere tempo ha l'aggravante di una perdita costante del nostro potere contrattuale. Abbiamo chiesto al Presidente Bardi di rendere trasparente un dibattito sul tema petrolio in maniera congiunta, sia per quel che riguarda Eni che Total, per condividere un progetto con l’intera comunità che veda, magari, un piano straordinario per famiglie ed imprese lucane utilizzando il gas di cui disporremo gratuitamente in grande quantità, con centrali a trigenerazione nelle aree industriali ed artigianali della regione, per produrre energia termica e da trazione a basso costo. Oppure istituire un fondo mutualistico per i rischi in agricoltura e fondo per prestiti agli agricoltori o ancora, finanziare lo scorrimento delle graduatorie Filiere e Giovani o pensare a un piano di cofinanziamento ai privati per la rigenerazione dei centri storici, al fine di accrescere la ricettività turistica e rilanciare il settore edile ed il mondo dei professionisti.
Certamente – ha continuato – è finito il tempo degli slogan ed è inaccettabile questo silenzio sul futuro della regione. Non si è materializzato ancora questo governo del cambiamento, che a parole dice che vuole fare di più di quanto fatto da noi con le risorse rivenienti dal petrolio. Auspichiamo un confronto serio con il presidente Bardi, aperto e coinvolgente, con tutti i soggetti intermedi della società lucana e con i sindaci. Non vogliamo partecipare alle trattative – ha concluso - che per ruolo spettano al nuovo governo, ma pretendiamo che il Consiglio regionale svolga il proprio ruolo di confronto e condivisione con tutte le forze politiche e recuperi la sua centralità, dando indicazioni e mandato al presidente per fare le intese che oggi porteranno molte più risorse di quelle sin qui recuperate, nella speranza che facciano realmente crescere la comunità di Basilicata”.

Su un tema più politico è intervenuto il consigliere Mario Polese. “Oggi – ha detto – la conferenza stampa coincide con la data in cui sei mesi fa si è votato e da quattro mesi di ‘non governo Bardi’. Non un’azione che possano dire di avere fatto in questo periodo e oggi ancora è un mese da quella che io definisco ‘proroga zero’, cioè proroga delle concessioni con zero compensazione per la Basilicata. E’ da un mese che con una mozione abbiamo chiesto di affrontare il tema petrolio in Consiglio. Solo ieri una discussione scarna, in assenza di Bardi, che si è conclusa con la mancanza del numero legale in Consiglio. Non vogliamo sederci ai tavoli delle trattative – ha aggiunto – ma la maggioranza si riempie la bocca con la parola ‘cambiamento’, accusa noi di non esserci confrontati con nessuno nelle decisioni e poi rifiuta di parlare di temi fondamentali. Ieri un consigliere della maggioranza ha parlato di riservatezza sugli accordi: non vorrei che si ripercorressero iniziative balzate alla cronaca nazionale e che a decidere fosse Savoini e non Bardi. Parlano di prerogativa della Giunta ma sul tema petrolio è indispensabile una interlocuzione tra Giunta e Consiglio anche per consentire a chi siede ai tavoli delle intese di avere maggiore potere contrattuale”.

A concludere gli interventi in conferenza stampa il consigliere Carlo Trerotola che ha ribadito “il fermo no a nuove estrazioni sollecitando sempre maggiori controlli per la tutela della salute. Nelle precedenti intese – ha detto – ci sono stati accordi integrativi di compensazione che con eventuali proroghe non sarebbero garantiti. Non pretendiamo di invadere il campo di chi governa ma sollecitiamo un dialogo costruttivo ed utile per meglio programmare anche l’utilizzo di fondi per la conversione delle aziende che lavorano nell’indotto.
Le trattative possono essere riservate nei dettagli ma quelle di massima vanno condivise con tutti perché maggioranza e minoranza insieme rappresentano l’intera comunità della Basilicata che va tutelata nell’ambiente e nella salute”.

lc

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