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Convocazione Consiglio, Centro sinistra: è inaccettabile
26 settembre 2019, 16:04
Per i consiglieri Cifarelli, Polese, Trerotola, Pittella e Braia “è evidente oggi la forzatura di Statuto e regolamento dell’Assemblea laddove siano invocate ragioni di straordinarietà per una seduta assolutamente ordinaria”
(ACR) - “Da parte nostra nel rispetto dello Statuto regionale della Basilicata, e in perfetta buona fede senza cedere ad alcuna spinta strumentale non consentiremo a nessuno di forzare le regole della massima Assemblea legislativa lucana solo per meri scopi di propaganda o di subordinazione al proprio capo. La democrazia è altro”.
Così i consiglieri regionali Roberto Cifarelli e Mario Polese (Partito Democratico), Carlo Trerotola (Prospettive Lucane), Marcello Pittella e Luca Braia (Avanti Basilicata) che aggiungono: “Riteniamo pertanto inaccettabile la convocazione del Consiglio regionale convocato in seduta straordinaria per domani 27 settembre 2019 e riteniamo che vi siano seri profili di inammissibilità del quesito posto a base della proposta di referendum da parte dei consiglieri regionali della Lega di Salvini”.
“Già nella convocazione del Consiglio di martedì scorso – continuano - avevamo sottolineato la sgrammaticatura istituzionale effettuata dal presidente del Consiglio Carmine Cicala nel voler assecondare la richiesta del capogruppo della Lega inserendo al primo punto all’ordine del giorno proprio la proposta di referendum abrogativo di parte della attuale legge elettorale nazionale. E’ ancora più evidente oggi la forzatura di Statuto e regolamento del Consiglio laddove siano invocate ragioni di straordinarietà nella convocazione di una seduta assolutamente ordinaria”.
“Nel merito, poi, siamo contrari al quesito – ancora i consiglieri del centro sinistra - in quanto la proposta di referendum abrogativo della parte della attuale legge elettorale nazionale relativa all’assegnazione dei seggi con quota proporzionale non garantirebbe la governabilità, e richiederebbe un successivo intervento del Parlamento in quanto il testo che verrebbe fuori dall’abrogazione referendaria non sarebbe immediatamente applicabile”.
“La verità è che la Lega di Basilicata – dicono - si limita ad obbedire supinamente al proprio leader nazionale Matteo Salvini ancora alla ricerca dei ‘pieni poteri’. Il Consiglio regionale diventerebbe così solo sede della propaganda leghista per discutere di un argomento che nulla ha a che fare con i problemi del nostro territorio. A distanza di sei mesi dalle elezioni, questo sembra quasi un diversivo per evitare di affrontare le vere emergenze della Basilicata”.
“E’ evidente – concludono - la ricerca di nuova visibilità da parte di Salvini che, persa la tribuna da ministro e non potendo più utilizzare i mezzi messi a disposizione dallo Stato, cerca oggi argomenti strumentali per occupare spazi mediatici, contraddicendo se stesso in quanto fautore da sempre della rappresentanza proporzionale delle forze politiche. In quattordici mesi di governo del Paese mai Salvini aveva rilasciato dichiarazioni o propositi riguardo alla legge elettorale. Ora sembra che l’unica esigenza del Paese sia questa”.