sabato, 23 nov 2024 00:05

Vai all'archivio
Stampa Invia

Sanità, audito in quarta Commissione Michele Cataldi

26 settembre 2019, 16:50

Il presidente dell’associazione Sanità futura è intervenuto in merito alle problematiche sanitarie relative all’applicazione della legge 28/2000 che disciplina la definizione dei requisiti minimi strutturali

© 2013 - 26.09.2019_Cataldi audito in IV commissione

© 2013 - 26.09.2019_Cataldi audito in IV commissione

(ACR) - La quarta Commissione consiliare (Politica sociale) presieduta da Massimo Zullino ha ascoltato il presidente dell’associazione Sanità futura, Michele Cataldi, in merito alle problematiche sanitarie relative all’applicazione della legge 28/2000 che disciplina la definizione dei requisiti minimi strutturali, funzionali e organizzativi delle strutture sanitarie pubbliche e private, il controllo e la vigilanza sulle medesime nonché le procedure per il rilascio delle autorizzazioni alla realizzazione, all’apertura ed all’esercizio dell'attività sanitaria.

“L’istituzione di una consulta composta dalle associazioni di categoria in rappresentanza della sanità privata, l’avvio di un’apposita task force che metta a confronto i diversi attori della sanità lucana per evitare, tra l’altro, contenziosi, un intervento per ‘liberare’ la somma integrativa ‘risparmiata’ dopo la chiusura della ex clinica Luccioni”.Queste alcune delle richieste presentate da Cataldi che ha spiegato come “Sanità futura è nata nel 2000 e rappresenta una ventina di strutture sanitarie private accreditate di specialistiche ambulatoriali delle sessanta presenti in tutto sul territorio. Siamo - ha detto - un'associazione storica, insieme ad Anisap, tra le più vecchie”.

All’attenzione dei commissari, Cataldi ha portato “una serie di dossier irrisolti, provenienti dalla passata gestione che si sono aggravati e moltiplicati. Anche Cannizzaro, presidente di Cicas, da voi ascoltato, vi ha evidenziato il problema gigantesco delle strutture sanitarie accreditate che dal 2015 hanno portato più di 180 ricorsi davanti al Tar ma perfino dopo le delibere bocciate la Regione non ha fatto cambiamenti”. Cataldi ampliando il discorso ha anche affrontato le questioni legate al decreto ministeriale 70 e al Cup (Centro unico di prenotazioni della Regione Basilicata) sottolineando “la necessità di un cambio di rotta affinché nessuno metta in discussione l’universalità del servizio pubblico, con l’auspicio che possa esserci una proficua collaborazione tra strutture pubbliche e private”. Per Cataldi “migliorare il servizio sanitario regionale dovrebbe essere una missione comune al di là delle rivendicazioni di parte e, in questa logica, anche le strutture private devono essere disponibili a riconfigurarsi sulla base delle necessità del sistema. Riguardo al decreto ministeriale 70, invito la Commissione a svolgere un’attività ispettiva perché in regione più che una riforma è stata fatta una controriforma, un’operazione di maquillage contabile. Il decreto ha imposto di non oltrepassare soglie di deficit ma le cause di quest’ultimo sono rimaste e si sono anche aggravate”.

Altra questione sollevata è l’interpretazione del costo della mobilità attiva sulla quale Cataldi ha invitato ad un’approfondita riflessione. “Ogni anno - ha sottolineato - cinquanta milioni di euro ci vengono tolti. Per questo è necessario venga rivista quella che definisco una mistificazione di quanto previsto dal decreto Balduzzi e che ha avuto come conseguenza la considerazione della mobilità attiva come parte della spesa”. Secondo Cataldi “è possibile agire per attrarre pazienti da fuori regione anche attraverso una collaborazione tra strutture pubbliche e private che possono mettersi in rete ma, ad oggi, nessuna struttura pubblica ha convenzioni con quelle private”. A riguardo il presidente di Sanità futura ha spiegato di aver chiesto un incontro al Crob di Rionero “per vedere come raccordarsi e fare un percorso attraverso un protocollo d'intesa dando così un senso alle attività”. “Ci hanno chiesto - ha poi continuato - di entrare nei servizi del Cup. Noi l’avevamo chiesto 15 anni fa. Si vuole spacciare la favola che questa è una misura per abbassare le liste di attesa ma le strutture sanitarie sono già piene, che noi entriamo nel Cup o meno. Accadrà che non si riusciranno ad accettare ricette perché non hanno testato la piattaforma software. Noi dovremmo consegnare i dati dei pazienti ad una piattaforma di cui non sappiamo nulla. Noi nel Cup ci vogliamo entrare ma a determinate condizioni”. Cataldi ha, inoltre, invitato a rivedere la legge regionale n 28 del 2000 perché “ad oggi le modifiche sono state molte e possono esserci molte interpretazioni. Sulla legge 28 vi faremo una proposta mentre l’auspicio è che venga quanto prima rispettata la norma che prevede il ricettario anche per i medici delle strutture”.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti Perrino, Trerotola e Acito. Quest’ultimo ha chiesto a Cataldi di consegnare alla commissione un documento come promemoria delle numerose questioni trattate.

Ai lavori erano presenti oltre al presidente Zullino (Lega), Marcello Pittella (AB), Carlo Trerotola (Prospettive lucane), Gerardo Bellettieri e Vincenzo Mario Acito (Fi), Gianuario Aliandro (Lega), Vincenzo Baldassarre (Idea), Giovanni Vizziello (FdI), Roberto Cifarelli (Pd) e Giovanni Perrino (M5s).

lc

argomenti di interesse

Per visionare il contenuto è necessario installare Adobe Flash Player

contenuti correlati

PERRINO: SANITÀ LUCANA PERDE ATTRATTIVITÀ

“Serve strategia lavoro su piano sanitario”

Tetti spesa strutture private, audizione in quarta Ccp

Ascoltati Cannizzaro e Basentini, rispettivamente presidente e vice...

Neonatologia San Carlo, Zullino: verificare responsabilità

Per il presidente della IV Ccp “la chiusura temporanea del reparto è...

Zullino: accelerare Piano maxi emergenze sanitarie

"Serve operatività per il Piano delle maxi emergenze in Basilicata" dichiarazione congiunta dei consiglieri Zullino e Aliandro